L’aggiornamento del Codice di Corporate Governance del 2020 ha segnato un punto di svolta significativo nelle pratiche di governance delle imprese quotate, fungendo da benchmark anche per le società non quotate che ambiscono a una crescita sostenibile nel mercato. Questo cambiamento non è soltanto formale, ma riflette una nuova filosofia imprenditoriale orientata verso un “successo sostenibile”.

Il concetto di “successo sostenibile”

Nel primo articolo del nuovo codice di autodisciplina, viene introdotto il concetto di “successo sostenibile”, che orienta le decisioni dell’organo di amministrazione verso una creazione di valore a lungo termine. Questa visione non si limita a tutelare gli interessi degli azionisti, ma considera anche le esigenze di tutti gli stakeholder rilevanti.

La domanda cruciale: come si sostanzia il successo sostenibile?

In questo contesto, la governance si rivela fondamentale per le imprese, in quanto consente di gestire in modo efficace gli aspetti ambientali e sociali, in linea con le migliori prassi internazionali. Una governance solida permette alle aziende di affrontare le sfide attuali e future, integrando la sostenibilità nei loro modelli di business.

Come comunicare il cambio culturale dell’impresa?

Un aspetto cruciale è come comunicare questo cambio culturale all’interno delle aziende.

La normativa è stata recentemente arricchita di nuovi strumenti per supportare la continuità aziendale, in particolare:

• L’Unione Europea ha istituito un set di criteri (c.d. Tassonomia dell’UE) per stabilire se l’attività economica possa esser considerata ecosostenibile, orientando le imprese verso investimenti responsabili e tutelando tutti i portatori di interessi da pratiche di greenwashing.
• In Italia, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è stata recepita con il decreto legislativo n.125 del 6 settembre 2024 introducendo la Rendicontazione di Sostenibilità (in sostituzione della precedente Dichiarazione non Finanziaria) e i suoi standard di redazione (c.d. principi ESRS). Tale informativa rappresenta un passo importante nella trasparenza e nell’impegno verso pratiche sostenibili.

Implicazioni per le PMI e le microimprese Anche se le PMI non quotate e le microimprese non rientrano direttamente nell’ambito di applicazione delle normative citate, esse sono comunque coinvolte in modo indiretto. La sostenibilità e le pratiche di governance influenzano le seguenti aree:

• Accesso al credito: gli istituti finanziari sempre più orientati a concedere finanziamenti agevolati ad imprese sostenibili.
• Catena di fornitura: società più grandi sono interessate a instaurare e mantenere rapporti commerciali con imprese virtuose in ambito ESG in quanto hanno l’obbligo di fornire informazioni sulla sostenibilità lungo tutta la catena del valore.
• Posizionamento competitivo: la reputazione aziendale e la propria attrattività sul mercato sono fortemente legate dai propri impegni in ambito ambientale, sociale e di governance.
• Valore dell’impresa: il cambio culturale sopra descritto sottolinea l’importanza della sostenibilità come fattore chiave nella continuità aziendale e nella crescita di valore.

La governance rappresenta un'opportunità strategica per le imprese di creare valore a lungo termine, rispondendo alle esigenze di tutti gli stakeholder. Adottare questi principi può rivelarsi determinante per il successo futuro delle imprese, indipendentemente dalla dimensione.

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